NICOLÒ MELLI: “LA NBA È UN SOGNO CHE SI È REALIZZATO”

Una mezz’oretta intensa e piacevole insieme a Nicolò Melli quella trascorsa qualche giorno fa da una quindicina di ragazzi della Rucker Academy che hanno rappresentato tutti i loro compagni durante la video chiamata con l’ala dei Pelicans.
Non ci sono dubbi che ci sarebbe piaciuto che l’incontro durasse di più così da poter far interagire con l’ex Fenerbahce molti più ragazzi, ma in questa occasione non è stato possibile. Di sicuro, ci stiamo già attivando per poter organizzare altri eventi del genere per allargare sia le occasioni per conoscere il percorso di giocatori affermati sia il numero di partecipanti.
Tornando alla chiacchierata con Melli, che si è dimostrato molto disponibile e sincero, ecco un riassunto di quanto è emerso dalle risposte di Nicolò ad alcune delle domande dei ragazzi che hanno toccato diversi temi, dall’arrivo in NBA alle rinunce che ha dovuto affrontare, dalle difficoltà incontrate in carriera al ruolo della scuola nella vita di chi fa sport.
D: Quale reazione hai avuto quando ti hanno proposto di giocare in NBA?
R: Avevo già avuto un paio di possibilità di arrivarci in passato ma non mi sentivo ancora pronto. Quando è arrivata l’ultima offerta, invece, ho capito che era il momento giusto. Si è realizzato un sogno, ero molto emozionato e nonostante avessi 28 anni ed esperienze importanti già vissute, sono contento di aver vissuto un’altra grande emozione.
D: Quali suggerimenti daresti a chi sogna di arrivare in NBA?
R: Difficile rispondere perché non esiste una ricetta. Sicuramente divertirsi sempre, la pallacanestro è passione e gioco, Ma bisogna anche saper rinunciare a qualcosa, che poi sono scelte e non rinunce se le fai perché ami veramente giocare a basket. Io ho sempre privilegiato il gioco, il basket è sempre stata la mia priorità.
D: Hai incontrato degli ostacoli prima di raggiungere i traguardi che ti eri prefissato?
R: Si, più di uno. Ho avuto infortuni alle ginocchia, con tre operazioni, alla spalla e alla caviglia e anche per questo vado molto fiero della mia carriera, che poteva essere migliore ma anche decisamente peggiore. Gli ostacoli fanno parte della vita di tutti, non solo degli sportivi, bisogna credere sempre in quello che si fa per superarli.
D: Quanto è importante lo studio per poter crescere nel basket e riuscire poi ad andare a giocare in NBA?
R: Per arrivare nell’NBA lo studio è importante zero! Latino e greco studiati al Liceo Classico non mi sono serviti per fare canestro! Scherzi a parte, lo studio serve eccome, la scuola vi dà gli strumenti per crescere anche se non tutte le materie vi fanno impazzire di gioia. E’ importante il rispetto per i professori, lo stesso rispetto che poi da grandi anche voi richiederete agli altri. La scuola è fondamentale.